giovedì 4 febbraio 2010

Di Pietro e i Servizi Segreti

Libero-news.it

D

Di Pietro non l'ha presa bene, questa storia di foto e dossier. Ieri ha mandato poco garbatamente a quel paese la giornalista del Tg1 che gli chiedeva conto del suo passato e del dossier di Libero che lo riguarda. "Ma siete del Tg1!Fate domande del ca...o", ha dichiarato. Il telegiornale ha ribattuto secco: "È questa la sua libertà di stampa?". Insomma, qualcuno pone domande scomode e Tonino perde la testa. Senza però fornire uno straccio di spiegazione. Riassumiamo brevemente per il lettore che si fosse perso qualche puntata.
IL 15 dicembre 1992 Antonio Di Pietro partecipa ad una cena con il numero 3 dei servizi segreti dell'epoca, Bruno Contrada, una settimana prima dell'arresto dello 007. Quel giorno, spiega il suo ex collaboratore Mario Di Domenico, l'allora magistrato "partecipa con Gherardo Colombo a un incontro al Csm sui reati contro la pubblica amministrazione". "Alle 13.15 di quello stesso giorno, l'Ansa batteva la notizia dell'avviso di garanzia a Bettino Craxi".
Il dossier di Libero- Ieri, Libero ha pubblicato la notizia di un dossier. Fatto di assegni al partito, fotografie, carte che testimoniano i legami con ambigui personaggi. Tonino ribatte: "roba da telefilm". Ma ci sono in realtà un paio di cosette che dovrebbe proprio spiegare. Un tentativo di spiegazione a emerge dal libro "Attentato allo Stato" di Mario Di Domenico (per i tipi della Koiné). Di Domenico fu un fedelissimo di Di Pietro, ma oggi, dopo la rottura, di star zitto non ne vuol più sapere. Così in questo libro rivela tante cose. Come i finanziamenti non proprio puliti che il leader dell'Idv ottenne per il partito da un imprenditore coinvolto in processi per truffa e bancarotta in Virginia e per un sistema fraudolento di esportazioni.

La foto con Contrada- Poi c'è la foto con Contrada.
La data è quella del 15 dicembre 1992. Allo stesso tavolo siedono Antonio Di Pietro e il funzionario del Sisde Bruno Contrada. La vigilia di Natale, lo stesso Contrada verrà messo agli arresti per concorso esterno in associazione mafiosa. Da tempo era nel mirino del pool di Paolo Borsellino sin da tempi della strage di via D'Amelio: nessuno, tantomeno Di Pietro, all'epoca parve curarsene. Del resto Contrada era il numero 3 del Sisde.
Perché Tonino negò l'incontro? Perché quelle fotografie sono state occultate per diciassette anni. E soprattutto: perché Di Pietro si salvò dall'attentato della mafia fuggendo ai Tropici mentre Borsellino venne ucciso?
Sono domande legittime, ma per non fare confusione al lettore andiamo con ordine.


Idv in caduta libera- Le foto con Contrada e la flessione dei consensi hanno accresciuto il malcontento del partito contro Di Pietro. I sondaggi sono in caduta libera. Se alle Europee 2009 l'Idv poteva contare su un buon 8%, gli attuali sondaggi danno l'Italia dei Valori al 6%. Segno che forse qualcosa non va.

fonte: www.libero-news.it

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