
Mi si conceda di esprimere una libera opinione su quanto sta avvenendo in queste ultime concitate ore nel panorama politico agrigentino.
Il movimento civico Epolis viene criticato da qualquno che si straccia le vesti in quanto si sentirebbe deluso dal fatto che adesso bisogna fare i conti con i Partiti. Vorrei chiedere a chiunque si intenda vagamente di sociologia spicciola o di politichetta da bar: è possibile, in un comprensorio che conta circa 60.000 abitanti prescindere dalla Politica? Chi può mai essere tanto ingenuo da credere di poter competere e vincere senza l'appoggio di alcuni Partiti?
Attenzione, signori miei, i Partiti non sono, come qualcuno ama pensare e ripetere ossessivamente, misteriose Entità a sè stanti e dotate di vita propria. Non sono Mostri partoriti dalla cattiva coscienza di Spiriti maligni che vagano nell'aria. I Partiti sono associazioni fra persone accomunate da una medesima finalità politica ovvero da una comune visione su questioni fondamentali che riguardano l'intera società. I Partiti sono "partes", ossia "parti", porzioni di tessuto sociale composte da uomini e donne liberi di operare libere scelte sul loro futuro. Non sono Entità avulse dal tessuto sociale e nemmeno degenerazioni metastatiche di esso.
Non si capisce quindi dove sia l'allarme sociale o dove sia il trucco e l'inganno, se un Movimento come Epolis ha coordinato la pregevole e intelligente iniziativa di esprimere una libera candidatura a Sindaco, quale quella del noto penalista Totò Pennica, senza bisogno di aspettare il "dictat nominale" dei massimi Dirigenti di Partito.
Se ci togliessimo il prosciutto dagli occhi, riusciremmo a vedere che oggi si è verificato un cambiamento che ha dell'eclatante: non è il movimento (Epolis) composto da semplici cittadini convinti di poter migliorare la nostra realtà a dover pendere dalle labbra dei Potenti di turno, bensì sono questi ultimi che, per la prima volta, si ritrovano a fare i conti con un gruppo di cervelli pensanti che, ponendosi "super partes" non è disposto a farsi soggiogare in cambio di un piatto di pasta o a scendere a scontati compromessi.
Ma questo non significa che i Partiti debbano essere demonizzati e non significa che il candidato Pennica, sol perchè espressione di un libero e Nuovo gruppo associativo, sia tenuto a rifiutare il determinante apporto degli sponsor politici.
Quando un libero professionista come Totò Pennica, noto per il suo prestigio intellettuale e per la sua profonda preparazione giuridica, si dichiara disposto a lasciare una carriera professionale brillante e avviatissima per abbracciare il terreno minato su cui si fonda la gestione della "res publica", in quel preciso momento egli diventa un "politico" e sarebbe una contraddizione in termini se un "politico" disdegnasse il confronto aperto e la sinergia costruttiva con le altre Parti politiche. Quelle stesse Parti che chiamiamo Partiti e che non sono Demoni onnivori provenienti da una spaventosa dimensione parallela, ma sono la rappresentazione associativa delle volontà espresse liberamente da ciscuno di noi elettori.
Non si faccia pertanto intimidire Epolis, in quanto Epolis nulla ha di cui vergognarsi. Vada avanti per il cammino coraggiosamente intrapreso.
La realtà socio-politica è questa e sono queste le regole del gioco, da sempre, sin dai lontani albori della civiltà ellenistico-romana.
Pensare di poter agire diversamente, in una dimensione puramente ideale, immaginaria e scevra da qualsiasi confronto concreto, appartiene alle impossibili utopie dell'iperuranio.
Ma noi viviamo in questa realtà ed è in questa realtà che dobbiamo interagire con la forza degli ideali e dei più alti valori.
L'Editoriale di MARCO PADULA
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Molto interessante quest'analisi poilitica. Speriamo che Pennica sia posto nelle condizioni di lavorare bene per il miglioramento della misera realtà socio-econimica agrigentina
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