
L'EDITORIALE.
E' davvero incredibile la convergenza di "opinioni" che ormai vede unita la stragrande maggioranza delle testate giornalistiche agrigentine (soprattutto quelle online) in un comune attacco feroce e indiscriminato alla persona del candidato sindaco Totò Pennica.
Da diversi giorni è in atto uno sciacallaggio di proporzioni inusitate volto ad influenzare negativamente l'opinione pubblica nei confronti del noto penalista.
Gli stessi "giornalisti" che prima attaccavano e criticavano _ per il suo non-operato e per le sue presunte negligenze amministrative _ il sindaco uscente Marco Zambuto, all'indomani della prima tornata elettorale, dopo aver analizzato la volontà espressa dagli elettori, si sono "coalizzati" per praticare un nuovo e affascinante "sport" : lo "SmerdaTotò".
Basta collegarsi ad uno dei tanti quotidiani online locali, per rendersi conto immediatamente di come quasi tutta la stampa online prediliga sfottere, colpire e aggredire la figura di Totò Pennica. Sul suo conto se ne stanno scrivendo di tutti i colori, di cotte e di crude. E, a onor del vero, la maggior parte delle accuse appare chiaramente pretestuosa, calunniosa e infondata. Del resto, si sa, «IL CARBONE SE NON TINGE, SPORCA».
Quello che, a rigor di logica, doveva rimanere un confronto squisitamente politico tra due candidati che hanno alle spalle due storie differenti ed alternative, è stato trasformato in un assurdo calderone mediatico, dove l'informazione è inquinata e distorta da particolarismi, antipatie personali e infamie d'ogni tipo.
Coloro che campano facendo "informazione" , benchè abbiano il pieno diritto di esprimere il loro pensiero, dovrebbero sottoporsi ad un accurato esame di coscienza di natura deontologica. Solo così forse riusciranno a capire che questa non è libera informazione, questo non è veicolare notizie, questa è solo una guerra politica bella e buona, senza esclusione di colpi, che ha trasformato molti operatori dell'informazione in "ultras" sfegatati di una tifoseria che vuol vedere demolita e annientata la figura del "demoniaco Pelo Rosso".
Un pò si serietà e un pò di onestà intellettuale in più non guasterebbero.
Alcune testate giornalistiche hanno più la sostanza di blog "partigiani" che non di quotidiani super partes.
Un umile consiglio: cari signori giornalisti professionisti, limitatevi a divulgare le notizie e lasciate ai vostri lettori il compito di analizzarle e interpretarle. La gente non è stupida e sa giudicare da se: non ha bisogno di imbeccate nè di "guide alla lettura".
di Marco Padula
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